martedì 30 dicembre 2008
Santi Laici
domenica 28 dicembre 2008
C'è crisi, ma non per le auto blu. Italia record mondiale

Sono 607.918. Mappatura di un privilegio che nessuno vuole tagliar.
Auto blu, le più gettonate dai contribuenti




Thesis da lanciare
Ottiene consensi il modello della Lancia. Se si dovessero parcheggiare tutte insieme, servirebbe un’area pari a 1.065 campi di calcio. Altro che un box-auto
ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc... ecc.................................venerdì 26 dicembre 2008
Guerra civile in Grecia. I prossimi Italia o Francia?
mercoledì 24 dicembre 2008
Lettera a Babbo Natale

sabato 20 dicembre 2008
Gnocca Time: L'agenda del Premier

venerdì 19 dicembre 2008
Difendiamo la Costituzione - Firma l'Appello


HOMO ITALICUS POTENS

giovedì 18 dicembre 2008
Le profezie Hopi

All'arrivo degli europei, gli indiani erano forse più di 5 milioni, aggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. In prevalenza erano cacciatori nomadi, non mancava tuttavia l'agricoltura, basata soprattutto sul mais, che veniva praticata per integrare il cibo ottenuto dalla caccia e dalla pesca.
mercoledì 17 dicembre 2008
Terza guerra mondiale?

di Giulietto Chiesa - da aprileonline.info Stanno accadendo cose strane. Il presidente americano dice che siamo sull'orlo della terza guerra mondiale. Quello russo replica annunciando di avere un programma di riarmo nucleare e strategico senza precedenti, e che lo realizzerà entro il 2015. Il primo dei due è in grado di realizzare la minaccia. Il secondo, adesso, anche. |
Sul fatto che il primo sia capace di fare quello che annuncia non dovrebbero esserci dubbi. Ha scatenato la guerra in Irak dopo avere inventato, letteralmente inventato, una decina di argomenti, tutti falsi. E ha ammazzato almeno 600 mila iracheni, oltre che quasi quattromila soldati americani. Sul fatto che il secondo sia in grado di mantenere la parola, anche, non dovrebbero esserci dubbi. I denari adesso li ha. Siamo noi a darglieli perché gli compriamo gas, petrolio e ogni altra materia prima essenziale. E il bello è che non abbiamo scelta, perché lui le materie prime le ha, e noi non le abbiamo. E non abbiamo neanche le energie alternative rinnovabili, perché siamo stati stupidi e imprevidenti, e continuiamo a esserlo. E, intanto il prezzo del petrolio è salito, e continuerà a crescere, per le ragioni suddette. Dunque Vladimir Putin – che resterà al potere, come ci ha detto almeno i prossimi cinque anni, cioè fino al 2012, cioè ancora molto vicino a quel 2015 di cui sopra – potrà fare quello che promette. Nel frattempo il dollaro scende in rapida picchiata e la crisi degli Stati Uniti si accentua a tal punto che i banchieri centrali europei cominciano a chiedersi se gli convenga continuare a sostenere l'indebitamento americano. Hanno fatto i conti: la Banca Centrale Europea ha sganciato oltre 120 miliardi di dollari (prendendoli dalle nostre tasche) per coprire i buchi delle speculazioni immobiliari americane e per quelli dei fondi d'investimento europei che hanno investito in quelle speculazioni truffaldine. C'entra tutto questo con il rullare, sempre più assordante, dei tamburi di guerra? C'entra, e molto da vicino. Perché gli Stati Uniti hanno un mezzo molto semplice e sbrigativo per impedirci di fare i conti nelle loro tasche: fare la guerra e rimescolare tutte le carte. Direte. Ma è una follia! E io sono d'accordo. Ma questo non cambia i dati del problema. L'Iran non ha la bomba atomica e non l'avrà nei prossimi dieci anni. Non ha i missili strategici intercontinentali e non li avrà nei prossimi dieci anni. Se lo si vuole annientare adesso, subito, è perché Washington non ha tempo di aspettare. L'Iran di Ahmadinejad è la dantesca donna dello schermo. La prova regina è il nuovo scudo stellare che Bush ha deciso di installare in Europa (senza nemmeno consultare gli europei e perfino la Nato ), mettendosi d'accordo direttamente con Varsavia e Praga. Ufficialmente per difendere l'America e l'Europa dai missili inesistenti di Teheran. In sostanza per aprire un fronte nuovo di tensione con la Russia e per mettere ancor più l'Europa contro la Russia. Putin l'ha capito. Anche Hu Jintao l'ha capito. Entrambi si armano perché sanno che dopo toccherà a loro. |
martedì 16 dicembre 2008
Capezzone e l'ipocrisia

lunedì 15 dicembre 2008
Raccolta firme per Proposta di Legge su Riduzione Stipendi Parlamentari


Berlusconi attacca Murdoch:

“È uno straniero che gode di grandi privilegi”
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi, proprietario di Mediaset, la più grande azienda televisiva privata d´Italia, ha rivolto un duro attacco al magnate televisivo australiano Rupert Murdoch. Murdoch, che in Italia possiede il canale televisivo a pagamento Sky Italia e ha il “monopolio della televisione satellitare”. Murdoch acquista film senza concorrenza. Mentre la Rai, Mediaset e altri gruppi fanno la guerra tra di loro, Sky non ha nessun limite sulla messa in onda di spot pubblicitari”, afferma Berlusconi.
“Sky Italia é un´azienda controllata da un cittadino straniero, che porta tutti i ricavi all´estero. Murdoch ha dei privilegi in Italia, di cui dovrebbe essere contento” dice Berlusconi
Il Primo Ministro italiano, nei giorni scorsi, è stato messo sotto accusa, perché il suo Governo voleva aumentare l´IVA sugli abbonamenti per i canali a pagamento dal 10 al 20 per cento. Sky Italia, il concorrente piú agguerrito di Mediaset, l´azienda di Berlusconi, è rimasta sorpresa da questo provvedimento. Secondo Sky Italia, questa misura serve solo ad aumentare i costi per gli abbonati Sky, e ad allontanare nuovi clienti. Il direttore di Sky Italia, Tom Mockridge, si chiede come mai l´IVA venga aumentata solo per le TV a pagamento. Questa sarebbe, secondo lui, concorrenza sleale, e la sua azienda si difenderà attraverso una campagna televisiva. In questa disputa Berlusconi ha ricevuto l´appoggio di Bruxelles. L’Unione Europea ha inoltre arrestato una procedura contro l´Italia per le diverse aliquote d’imposta che finora venivano applicate in ambito televisivo.
L´IVA sui canali a pagamento é era stata ridotta dal 20 al 10 percento dal Governo di Lamberto Dini nel 1995, per sostenere la TV satellitare in Italia. Nel paese la televisione a pagamento via satellite usufruisce di agevolazioni sulle tasse, perché si è cercato cosí di trovare un modo per sfuggire al ristretto mercato dei soli dodici canali della televisione terrestre, in cui Mediaset, l´azienda di Berlusconi, e l´azienda di Stato RAI attuano in pratica un duopolio. L’Unione Europea aveva più volte avvisato il governo di Roma, affinché aumentasse l´IVA, cosí da abolire i privilegi nel settore televisivo. L´Italia però finora ha sempre ignorato questi avvisi di Bruxelles.
venerdì 12 dicembre 2008
Berlusconi beatifica Craxi

DOCUMENTARIO FRANCESE : CRAXI SALVA SUA MAESTA' BERLUSCONI
domenica 7 dicembre 2008
Povero popolo: disinformato, raggirato, deriso.

giovedì 4 dicembre 2008
Ancora Berlusconi visto dall'estero.
Un premier con le mani nei notiziari televisivi denuncia i giornalisti che lo criticano
The New York Times, 1.12.08 [articolo originale di Rachel Donadio qui]ROMA - Il premier Silvio Berlusconi governa con una solida maggioranza, ha il controllo della RAI, l'emittente statale, e possiede le principali reti televisive private del paese.
Perché allora, con tutti questi mezzi a sua disposizione, continua a rispondere alle critiche dei giornalisti non sulle televisioni o sui giornali ma a suon di querele?
Negli ultimi anni Berlusconi ha denunciato The Economist per averlo descritto come "inadatto a governare l'Italia", ed il giornalista britannico David Lane per il suo libro del 2004, "L'ombra di Berlusconi" ("Berlusconi's shadow"), che esplorava le origini della sua fortuna e faceva notare come alcuni dei suoi collaboratori fossero stati indagati per legami con la mafia. Berlusconi ha perso queste cause in corte d'appello ed ha fatto ricorso, o ha ancora la possibilitá di farlo.
Adesso se la sta prendendo con Alexander Stille, il piú celebre italianista d'America ed uno dei piú ferventi critici anglofoni del premier. Una corte d'appello a Milano dovrebbe pronunciarsi martedí su un caso di diffamazione contro Stille iniziato da uno stretto collaboratore di Berlusconi.
Berlusconi non é l'unico ad accusare i giornalisti. In Italia - dove i giornalisti spesso sono molto cauti nel riportare i fatti ed il sistema legale cerca di proteggere l'onore personale - politici, magistrati e figure pubbliche fanno causa ai giornalisti cosí spesso che l'ordine nazionale dei giornalisti ha un "fondo di solidarietá" per aiutare con le spese legali e i danni.
"E' una delle tecniche intimidatorie della classe politica", ha detto Franco Abruzzo, professore di giornalismo ed ex-redattore del quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore.
Ed é anche uno sport bipartisan. Nel 1999 Massimo D'alema, un ex-comunista che era all'epoca il presidente del consiglio di centro-sinistra, fece causa ad un fumettista politico per una vignetta che lo mostrava mentre cancellava nomi dal dossier Mitrokhin sulla cooperazione dei paesi occidentali con l'Unione Sovietica durante la guerra fredda.
Comunque, quando l'accusa é Berlusconi, la situazione inevitabilmente prende altre dimensioni.
"Quello che fa la differenza é che lui é uno dei politici piú potenti ed uomini piú ricchi", ha detto Lane, corrispondente da Roma del The Economist e bersaglio delle accuse di Berlusconi. "Controlla i media. Lavora da una posizione di massimo vantaggio".
In effetti, alcuni considerano queste accuse come una parte di un piú inquietante piano in cui Berlusconi cerca di intimidire la stampa - anche mentre afferma che gli stessi media di cui ha il controllo totale lo perseguitano.
Nel 2002, Berlusconi criticó tre critici di centro-sinistra - il comico Daniele Luttazzi, il presentatore di talk-show Michele Santoro ed il giornalista Enzo Biagi - alla RAI, che subito cancelló i loro programmi (Luttazzi e Santoro alla fine tornarono in televisione, e Biagi morí l'anno scorso).
Oggi la risposta italiana a Tina Frey, Sabina Guzzanti, famosa per le sue imitazioni di membri del governo, e Beppe Grillo, un provocatore in stile Michael Moore, hanno poco spazio in televisione, dovuto a complicate motivazioni, nonostante il loro largo seguito popolare. E comunque un importante show, "Striscia la Notizia", sbeffeggia routinariamente i potenti e va in onda sulla rete di Berlusconi Mediaset. Nel processo di martedí a Milano Fedele Confalonieri, amministratore di Mediaset, accusa molti passaggi del libro di Stille del 2006 sull'ascesa di Berlusconi, "Il sacco di Roma" ("The Sack of Rome" in originale, NdR).
Confalonieri sostiene che Stille lo abbia citato come investigato nel 1993 per finanziamento illegale al partito socialista, senza poi far notare che in seguito venne ritenuto estraneo a quel reato.
Ha trovato inoltre un errore nell'asserzione di Stille sul fatto che Berlusconi abbia "fuso quasi totalmente i suoi affari con la sua vita privata", come dimostrato dal mettere Confalonieri, "il suo piú vecchio amico d'infanzia", a capo di Mediaset.
Ed ha obiettato sul fatto che Stille riporta qualcuno che diceva che molti degli stretti collaboratori di Berlusconi basavano la loro amicizia "sul ricatto" perché erano quelli che sapevano dove "erano nascosti tutti gli scheletri nell'armadio".
Anche se queste cose non sono nuove e sono state riportate dalla stampa italiana, Confalonieri ha sostenuto nella sua accusa che queste "danneggiano direttamente l'onore e la reputazione" degli interessati. Confalonieri e Mediaset stanno cercando danni non ancora resi noti.
Un avvocato di Confalonieri, Vittorio Virga, ha detto che altri giornalisti hanno evitato i processi pubblicando articoli dove dicono di considerare adesso Confalonieri "un gentleman".
"Una stretta di mano e arrivederci", ha detto Virga. Ma Stille, ha aggiunto, "non ha mostrato nessuna iniziativa per fare pace".
Da parte sua Stille, professore di giornalismo alla Columbia University nonché autore di diversi libri di spessore sull'Italia, ha detto che quella di venire accusato per riportare dei fatti é una "esperienza Kafkiana".
"Se fossero stati sinceramente interessati in pulire il loro nome e stabilire la veritá, ci sarebbero stati modi molto piú semplici", ha detto Stille.
L'avvocato di Berlusconi, Nicoló Ghedini, ha detto che i giornali italiani puniscono raramente i giornalisti che sbagliano, quindi i personaggi pubblici devono difendere i loro nomi in tribunale. Ha aggiunto, "Come mai un giornalista dovrebbe avere il diritto di diffamare?"
Per la legge italiana, anche pubblicare che qualcuno é sotto indagine puó essere tacciato di diffamazione, anche se le cause per diffamazione sono difficili da vincere.
Ma Stille ed altri fanno notare che il punto non é quello di vincere un processo, ma quello di intimidare giornalisti ed agenzie stampa con la prospettiva di un lungo e costoso processo in tribunale se scrivono qualcosa di non favorevole. "Per ciascuna di queste denunce, si puó cambiare il comportamento di altri 100 giornalisti", ha aggiunto Stille.
In effetti queste contese sembrano avere effetto.
Lane del The Economist ha detto che sta pensando di eliminare tutti i riferimenti a Berlusconi nell'edizione italiana - ma non in quella britannica - del suo prossimo libro sulla mafia. "Sono troppo stanco di spendere i miei soldi", ha detto. "Non ci sono medaglie da vincere per venire denunciati da Berlusconi".Berlusconi: regolamentare Internet.
