Come stesse giocando una partita truccata di rugby, e certamente in un modo contrario allo spirito del gioco, il governo di centro-destra di Silvio Berlusconi ha ancora una volta cambiato le convenzioni politiche. Si sarebbe potuta scatenare una rissa per tutta la durata dei due mesi scorsi per la designazione unilaterale del candidato scelto dal centro-destra per la presidenza della commissione di vigilanza sulla Rai, che controlla i tre canali della televisione pubblica.
Il presidente italiano Giorgio Napolitano spesso protesta sul declino della moralitá civile e politica (protestare é tutto ció che puó fare, visto che il Presidente della Repubblica ha pochi poteri nella politica italiana oltre al ruolo di declamatore di moniti). I fatti dietro la designazione della Commissione Parlamentare di Vigilanza della Rai sono un buon esempio di ció che intende.
E' una peculiaritá tutta italiana: piuttosto che avere i media che controllano i politici, il parlamento, attraverso la Commissione di Vigilanza, controlla i media. Ma per la scorsa decade un "patto tra gentiluomini" é stato in vigore, creato per mantenere l'equilibro del potere tipico delle democrazie liberali.
Il patto tra governo e opposizione assicura che la designazione del presidente della Commissione di Vigilanza (che controlla anche i servizi segreti) dovrebbe essere nelle mani dell'opposizione. E' un riconoscimento che sia la televisione pubblica sia i servizi segreti sono strumenti potenti che hanno bisogno di un accurato controllo da parte dell'opposizione in modo da evitare il tipo di abusi da parte del governo che é endemico nella storia politica italiana.
Quindi l'opposizione della coalizione di centro-sinistra (Partito Democratico e IdV) hanno nominato l'ex-sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Lanciando le convenzioni dalla finestra, il centro-destra ha ritenuto Orlando inaccettabile per la sua nota ostilitá verso Berlusconi. E invece ha eletto a capo della Vigilanza il suo piú accettabile candidato dell'opposizione: Roberto Villari. Naturalmente il centro-sinistra ha protestato.
Il Partito Democratico e l'IdV hanno chiesto a Villari di dare le dimissioni poiché non é il candidato scelto dall'opposizione. Ancora oggi, nonostante la pressione salga, ha rifiutato - al costo di essere espulso dal partito che ha aiutato a fondare. Ma le dimissioni in massa due giorni fa dell'intera Commissione di Vigilanza lo hanno lasciato isolato. Non dovrebbe durare ancora a lungo.
Intanto, l'equilibrio dei poteri é inesistente.
Ció di cui l'Italia avrebbe bisogno é un arbitro di rugby, con il potere di mandare via qualunque giocatore per comportamento scorretto e contrario allo spirito del gioco. Se solo si giocasse di piú a rugby in Italia...
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