L’altro Costa Rica
di Paolo Izzo
Per giorni e forse settimane, si parlerà del Costa Rica soltanto adesso che ci si è arrivati per questioni di denaro e politichetta: questioni nostrane, insomma. Un paradiso dove trasferire capitali, nella black list delle Nazioni con meno trasparenza fiscale: ecco cosa sarà il Costa Rica per quelli che finora pensavano si trattasse di un tratto della spiaggia spagnola. Eppure nei mesi scorsi due notizie che riguardano il Paese centroamericano avrebbero potuto ricevere dai media una maggiore attenzione: la prima era che a novembre, grazie anche al lavoro dei Radicali dell’Associazione Coscioni, nel Paese, ultracattolico, è stato abolito il divieto di fecondazione assistita (facendo balzare l’Italia al primo posto per la legge peggiore in merito); la seconda, più recente, è che il Costa Rica ha ratificato la sua rinuncia a essere dotato di un esercito nazionale. Due buone notizie, apparentemente non collegate tra loro, che invece – a ben guardare – sembrano dire che all’aumento di diritti civili può corrispondere un aumento della nonviolenza. Se fosse così, il Costa Rica rappresenterebbe proprio un bel posto dove andare a vivere, anche senza soldi da portarsi dietro…
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