Ma quanto guadagnano i collaboratori del paladino della trasparenza? Il suo capo di gabinetto e consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, percepisce per il suo incarico un emolumento accessorio di 85mila euro lordi l'anno, oltre allo stipendio, naturalmente. Che non viene indicato, lasciando all'eufemistica dicitura "conserva il suo trattamento economico fondamentale" il compito di soddisfare la curiosità dei lettori.
La segretaria è stata un po' più precisa: "Guadagnavo 51mila euro lordi prima del trasferimento nello staff di Brunetta. Attulalmente percepisce 34mila euro lordi in più". Effettivamente non si può lamentare: sono circa 4mila euro netti al mese. Purtroppo non tutti i collaboratori sono così pronti nel recepire pienamente i consigli di trasparenza elargiti dal ministro. Dei dieci membri vicini al suo gabinetto sei si sono trincerati dietro alla frase "conserva il trattamento economico fondamentale". Alla faccia della trasparenza!
Ma Brunetta non è soddisfatto. Vuole anche illustrare il curriculum di ogni suo collaboratore come a dire che se l’ha scelto è perché il candidato in questione era il migliore nel suo settore: insomma non solo trasparenza ma anche meritocrazia. Ne è un esempio la dottoressa Guarna che ha diretto nel 1998 l'ufficio di coordinamento per le Politiche di sviluppo e coesione, l’ufficio preposto allo smistamento dei fondi di finanziamento europei. Dal 2002 al 2005 la Guarna ha assunto l'incarico di Autorità di Gestione del Programma Operativo 2000-2006 presso la Regione Calabria. La vicenda diventa surreale se si considera che proprio la Calabria si è resa responsabile di scandali e sperperi con i fondi europei. Meritocrazia first, direbbe Brunetta. Criteri a geometria variabile, direbbero altri.
La cura dimagrante del governo non riguarda solo i fannulloni. Bisogna snellire le strutture gonfiate, i rami secchi. In questo clima di austerità generale il governo trova il modo di creare la Banca del Meridione con sei milioni di euro tanto per iniziare. A quale settore sono saranno stati tolti quei soldi, alla scuola? Alla ricerca? Inoltre vi sembra questo il momento per mettere sul mercato, peraltro in crisi, un nuovo istituto di credito? In tempi di ristrutturazione profonda si tende a ottimizzare l’esistente non a creare nuove strutture. Questo suggerirebbe la logica dell’efficienza. Ma non quella di Brunetta.
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