"Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione"
Robert Francis Kennedy

lunedì 17 novembre 2008

Onorevole Carlucci e "Il codice dei Beni Culturali"

In questo revival bottegaio dei «valori» e della religione senza Dio, guai a bestemmiare, fumare, farsi una canna, fornicare, desiderare, masterizzare, viaggiare senza cinture o correre troppo in auto, convivere senza matrimonio, esercitare l'omosessualità, non santificare le feste. Restano bassine le quotazioni di due soli comandamenti: non dire falsa testimonianza e non rubare. Salvo che, si capisce, a rubare siano i disobbedienti con gli espropri nei supermarket. Nel qual caso, se uno porta via qualche libro e due cavolfiori senza pagarli, come dice il ministro Pisanu, c'è «l'arresto in flagranza: tolleranza zero contro l'illegalità». Se invece, per dire, uno ruba miliardi allo Stato pagando o intascando tangenti, è un martire e diventa deputato o amministratore dell'Enel; se latita all'estero, è un esule e merita una targa d'oro. Se uno deruba lo Stato evadendo le tasse, c'è il condono fiscale. E se uno ruba un'opera d'arte in un museo o in una necropoli, ecco pronto un altro condono, sponsorizzato da Forza Italia per iniziativa dell'onorevole Gabriella Carlucci. L'emendamento al Codice dei Beni culturali stabiliva (ora è sospeso) che il ladro di beni archeologici «ne acquisisce la proprietà mediante il pagamento del 5% del valore», purchè presenti una dichiarazione «attestante il possesso o la detenzione in buona fede». Vista la predisposizione di questa maggioranza a ritagliare leggi su misura per qualcuno particolarmente bisognoso, si accettano scommesse su quale esponente della Cdl abbia in casa una mummia egizia o una tomba etrusca sottratte, ovviamente in «buona fede», ai patrii musei. Ma l'autorevole Carlucci dissipa subito i sospetti: «Ho presentato l'emendamento - spiega - perchè così sarà definitivamente debellato il fenomeno dello scavo abusivo». Lo scopo è lo stesso dichiarato per tutti gli altri condoni (abusi edilizi, evasione fiscale, evasione del canone Rai, lavoro nero, fondi neri all'estero, falsi in bilancio e così via): «far emergere il sommerso». Un simpatico sistema di ricettazione di Stato, che potrebbe innescare un circolo virtuoso in tutti i campi della libera impresa criminale. Avete rapinato una banca e tenete la refurtiva in un sacco sotto il materasso col terrore di essere scoperti? Niente paura: restituite il 5% del bottino e ne acquisirete la proprietà. Così il sommerso emerge e si debella l'annosa piaga delle rapine. Avete trucidato un paio di persone che vi infastidivano e nascosto i cadaveri in cantina? Pagate una multa ai famigliari, chiedete scusa e tutto si chiuderà lì. Così emergono anche le salme sommerse e si debella il triste fenomeno degli omicidi. Ora Casarini & C. chiederanno di far emergere i loro libri e cavolfiori sommersi. Si prende un delitto, lo si legalizza in cambio di una modica multa, e il delitto sparisce. Geniale. Strano che nessuno ci avesse mai pensato prima. Appare perfettamente coerente, in questo clima, l'appello del ministro Pisanu a «una rivolta morale» per debellare tutte le illegalità che affliggono il Paese. Appello raccolto immantinente da Marcello Dell'Utri, che ha fondato un'apposita casa editrice (Biblioteca di via Senato, BvS) per diffondere «le radici cristiane dell'Europa» (e che domenica parteciperà al raduno dell'editoria antiquaria col compagno Diliberto). Radici piuttosto ramificate, se si pensa che il neoeditore è reduce da un arresto, da una condanna definitiva per frode fiscale e false fatture, da una condanna in primo grado per tentata estorsione, ed è tuttoggi imputato per mafia, calunnia e falso in bilancio, ma in compenso è un devoto dell'Opus Dei. Un cattolico modello, perseguitato anche lui per la sua fede. Fra i nuovi comandamenti rientra anche il divieto di frequentare arabi e/o musulmani, con la speciale esenzione per chi è socio del principe saudita Al Waleed e del suo emissario Tarak Ben Ammar. Per esempio il presidente del Consiglio. Il quale peraltro ha rapporti problematici con l'ottavo comandamento («non dire falsa testimonianza»): nel 1989 disse falsa testimonianza in tribunale sulla sua iscrizione alla P2, la Corte d'appello di Venezia lo riconobbe colpevole ma lo salvò l'amnistia; il che lo incoraggiò a continuare a mentire a tutto spiano, da mane a sera, in Italia e all'estero. Ma il settimo e l'ottavo comandamento sono ormai fuori corso, come la lira: si attende il condono. Severamente vietato, invece, convivere senza essere sposati in chiesa, come ha ricordato l'arcivescovo di Bologna («le coppie di fatto sono una metastasi»). Immediata ed entusiastica l'adesione della Caserma delle libertà. Ma solo dopo aver avuto garanzie delle dovute esenzioni: per il presidente del Consiglio, divorziato e per giunta massone deviato; per il presidente della Camera, divorziato; per il leader della Lega Nord, divorziato; per il vicepremier e prossimo ministro degli Esteri, che ha sposato una divorziata; per il ministro della Giustizia (divorziato) e per quello delle Riforme istituzionali, entrambi sposati in Padania col rito celtico, con tanto di druido, calice di sidro e invocazioni al dio Odino (che i due, peraltro, credono essere l'inventore del metodo contraccettivo naturale: il celebre Odino Knaus).
fonte http://banane.splinder.com

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