
venerdì 21 novembre 2008
Berlusconi visto dall'estero (Spagna)

lunedì 17 novembre 2008
PDL e PD... Partito unico!!!
Chi è Capezzone?
Gabriella Carlucci: peggio di una cameriera
Stipendi dei parlamentari? Troppo bassi. L'operaio? Fortunato e senza problemi. Le Iene? Bugiarde. Gli onorevoli? Dovrebbero ricevere gli straordinari. Il deputato Gabriella è ancora furiosa per il servizio in tv e promette di inviarci la sua busta paga
di Giorgia CamandonaQuindi quando l’hanno fermata lei s’è arrabbiata Mi sono arrabbiata perché altre volte mi è capitato di essere fermata da loro, di aver tentato di spiegare ma invano, perché poi loro tagliano e montano per dare consistenza alla loro tesi che siamo tutti assenteisti, fannulloni e incompetenti. Io non ci sto a passare per una persona superficiale che si fa gli affari suoi. È un obbligo morale, quello che ho, nei confronti degli elettori e di Forza Italia che mi ha mandata in Parlamento al posto di un altro, perché con la legge elettorale che c’è in vigore è il partito che decide, lo sappiamo. C’è in giro questo sentire forte contro la politica, alimentato da trasmissioni tv approssimative come questa…
Aspetti però, perché stiamo correndo troppo. Mettiamo che lei avesse ragione: stava facendo il loro lavoro ed è stata pizzicata ingiustamente da Le Iene. Però la sua reazione è stata davvero spropositata, non trova? Ma certo! Se io non avessi reagito in maniera spropositata oggi noi non staremmo parlando, non sarei andata a Matrix da Mentana, ospite a Radio 24 e nessun altro giornale mi avrebbe intervistata. Ho avuto modo di spiegarmi molto bene. In passato quando non ho fatto così e ho lasciato correre, sono passata per quello che non ero. Nel 2001 proprio Le Iene montarono un servizio ad arte accusandomi di aver parcheggiato la mia auto sul marciapiede per andare a mangiare al ristorante. Ma io sul mio blog ho le prove provate che non è così: ho il fermo immagine del loro servizio con le freccette che mostrano che il mio parcheggio era perfettamente lecito, era il parcheggio della Camera, all’interno del quale si può lasciare, in casi di emergenza, l’auto come si vuole e poi ci pensano gli addetti a sistemarla meglio. All’epoca tentai di spiegarmi ma non mandarono in onda nulla della mia replica naturalmente. Apposta ho fatto la piazzata, perché non permetto più a nessuno di diffamarmi.
Si però forse il risultato è stato peggiore. Se la sua reazione fosse stata diversa e avesse semplicemente spiegato da dove stava arrivando magari lo spezzone su di lei non l’avrebbero neppure trasmesso. Lei invece ha urlato, spintonato, fatto cascare i cappellini al Trio Medusa, minacciato di rompere microfono e telecamera… Un servizio così va automaticamente in onda Ho tentato all’inizio di spiegarmi ma a loro non gliene frega niente. Loro mi urlavano “Sei ritardataria!” perché sono dei provocatori di professione.
E però se lei ci casca, onorevole… Io l’ho fatto apposta! Perché grazie alla mia piazzata plateale sono finita su tutti i giornali e ho potuto spiegare la mia versione dei fatti. Quella non è satira, è persecuzione.
Lei sta dicendo che Le Iene dovrebbero chiudere? No chiudere no, ma non possono continuare così.
Sta dicendo che sono bugiardi allora? Bugiardi, sì! Mandano in onda solo quel che gli pare a loro. Quando fanno le prove di cultura ai deputati ce ne sono altrettanti che rispondono correttamente, ma loro mica ve lo dicono. Gli assenteisti e ritardatari sono pochissimi e molti, come me, sono altrove per fare il loro mestiere in altri luoghi. Non si può continuare a dare una visione così del Parlamento!
Perché sono bugiardi, secondo lei, a che scopo? Fa più comodo dipingerci incompetenti, ignoranti, menefreghisti e fannulloni. Chi reagisce come me lo fa perché se la prende, perché lavora tanto e non accetta di essere trattato così.
Lei difende la categoria, però la casta c’è e gli assenteisti pure Io non difendo la categoria, dico solo che ora che metteranno in aula il sistema di voto con il riconoscimento delle impronte digitali io sarò contentissima, perché io sono sempre lì. Le faccio un esempio: quelli delle Iene hanno detto che ho saltato 55 sedute. Non è vero, ho saltato 55 votazioni. Sa quante ne abbiamo fatte di votazioni in otto mesi? Migliaia! Sa che non abbiamo neppure la pausa pranzo? Magari quelle 55 volte, che sono un’inezia, ero al bagno, o al bar a prendermi qualcosa, perché ci sono anche i bisogni fisiologici. O come ha detto giustamente Sgarbi magari uno una certa cosa non gli va di votarla, è una scelta legittima, non siamo obbligati a votare. Questo non significa che io fossi assente.
Ci sarà però qualche critica che lei vuole fare ai suoi colleghi e non solo a Le Iene? Ci sono colleghi scorretti, assenteisti? Gli stipendi sono un po’ troppo alti? No, lo stipendio troppo alto no! Io ho una segreteria a Roma che pago io, due segreterie in Puglia che pago io… Sa cosa vuol dire mantenere una segreteria? Affitto, telefono, luce…
Si però, onorevole, non si può dire che il vostro stipendio non è alto. Perché è alto Allora adesso io ti mando l’elenco delle mie spese. Perché io ho il rimborso aereo, ma quando vado a Trani o a Bari dormo e mangio in albergo. Ti faccio l’elenco delle mie spese e poi vediamo se il mio stipendio è alto. Il mio stipendio è il minimo! Perché tutte le spese che ho le sostengo con i miei soldi. Spese che giustamente servono a mantenere il rapporto con l’elettorato.
Ok allora facciamo un ragionamento sul netto. Un dipendente in busta paga prende X, a lei quanto resta in tasca tolte le spese? Ma scusa, innanzitutto sai quante ore al giorno lavoro io?
No Ventiquattrore su ventiquattro. Dormo tre o quattro ore per notte perché io da Montecitorio mi porto il lavoro a casa! Devo studiare, devo leggere… Faccio delle interpellanze? Ebbene, mi devo preparare, mica posso scrivere delle stronzate! Se no mi ridono dietro. Metti in conto tutto! Allora adesso tu dimmi: quanto paghi il mio straordinario a casa? Perché il mio orario di lavoro ufficiale è finito. Quanto costo io il sabato e la domenica? E allora che cosa dite!
Si però lo stipendio medio di un cittadino… Un operaio quando va a casa ha lasciato i suoi problemi nel suo ufficetto. Io quando vado a casa ho ancora i miei problemi di lavoro. Il mio telefono è sempre accesso, è sempre quello dal 1994 e chiunque mi può raggiungere, sabato domenica o festivi. Ma mica solo io lavoro così tanto. Però voi purtroppo pensate che tutti siano dei lavativi perché questo è il messaggio che passa.
Non è questo il punto. Al di là di chi lavora o non lavora in Parlamento, lei saprà che in Italia stiamo attraversando in periodo di recessione e quindi la busta paga di un onorevole fa ancora scalpore. C’è poco da girarci intorno Poco da girarci intorno? Va bene allora io, se mi lasci la tua email, ti farò l’elenco della spesa, con tutti i costi che io devo mantenere per avere un rapporto con il mio elettorato in Puglia o per il mio ufficio – perché io non ho solo l’ufficetto del parlamentare – ma ho una segreteria, un addetto stampa e tutto quel che serve per fare bene questo mestiere. Allora tu alla tua cameriera quanto dai per gli straordinari? Eh? Quanto le dai? Perché io quando torno a casa invece di stare con mio figlio lavoro e nessuno mi paga gli straordinari. Io sono tenuta fare questo lavoro anche la sera e anche nei giorni di festa ed è valutato nella mia busta paga.
Quindi il suo stipendio è meritato E direi proprio di sì, guarda. Perché io voglio sapere quanto dai alla tua cameriera di straordinario. Chiunque lavori delle ore in più viene pagato. Noi no. E nessuno considera mai che nel nostro stipendio è incluso tutto il lavoro extra. La busta paga con l'elenco delle spese non è arrivata via email, lo diciamo per dovere di cronaca. Ma siamo certi che si tratti di una dimenticanza e che l'onorevole Carlucci presto provvederà a inviarcela.
Gabriella Carlucci tampona un bus e va via
Roma, stava telefonando in auto e ha saltato lo stop. I passeggeri: una vergogna, ed è onorevole Dopo la fuga ha lasciato la sua Porsche sul marciapiede di Montecitorio E' stata multata
Dal Corriere della Sera articolo qui L'onorevole Carlucci ha parcheggiato la sua Porsche in un'isola pedonale nel centro storico di Roma "Pagherò la multa, qual è lo scandalo?". Il parlamentare di Forza Italia Gabriella Carlucci replica così a chi l'ha criticata per aver parcheggiato la sua Porsche in un'isola pedonale nel centro storico di Roma. In particolare, l'assessore capitolino al traffico Mario di Carlo oggi ha parlato di "bell'esempio" da parte di un politico. "Ho parcheggiato in via del Babbuino e non in via Frattina, - ha spiegato la Carlucci - peraltro come parlamentare ho il permesso per entrare e sostare nel centro storico, c'erano altre 20 auto parcheggiate accanto al marciapiede con una riga gialla, perchè fa scandalo proprio la mia macchina? Oltretutto non mi hanno fatto la multa, ma quando mi arriverà la pagherò, quindi qual è lo scandalo di questa situazione?". Dal sito La Repubblica/Kataweb l'articolo è questoL'On. Gabriella Carlucci (Forza Italia) fa la figura di guano del secolo
da leggere qui
Onorevole Carlucci e "Il codice dei Beni Culturali"
venerdì 14 novembre 2008
Una legge per ammazzare i blog

Infatti è ritornato il famigerato disegno di legge Levi-Prodi che prevedeva per i blogger di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC).
Ecco gli articoli incriminati (da Punto Informatico ):
“Art. 8. (Attività editoriale sulla rete internet).
1. L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro.”
E’ proprio questo il punto controverso, perchè è sufficiente che un blog contenga banner pubblicitari, ad esempio di Google Ads per essere assimibilabili ad “attività di impresa” dovendo quindi registrarsi a questi famigerato Registo Operatori della Comunicazione per non incorrere nei reati di stampa clandestina.
Possiamo far passare sotto silenzio tutto questo?
Certo che no.
Già (come comitati BOBI) nel 2004 avevamo risposto con un Netrstrike al tentativo di censurare la rete.
Oggi proponiamo una mobilitazione contro l’AmmazzaBlog per le giornate del 17 e 18 novembre.
Lunedì 17 novembre ci troviamo a Roma davanti a Montecitorio, dalle 15 in poi, con un gessetto e disegnamo una sagoma sul suolo e scriviamo il nome del nostro blog o sito. E poi raccontiamo in diretta l’evento sulle nostre pagine web con foto e video.
Martedì 18 novembre una giornata di silenzio blog. Pubblichiamo tutto il giorno solo il banner qui sotto, per protestare. Inseriamolo in un post con tag “ammazzablog18novembre”
Per chi volesse partecipare c’è un blog e un Gruppo su Facebook.
Diaz, Cossiga, vergogna italiana.

Brunetta paladino della trasparenza?

Ma quanto guadagnano i collaboratori del paladino della trasparenza? Il suo capo di gabinetto e consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, percepisce per il suo incarico un emolumento accessorio di 85mila euro lordi l'anno, oltre allo stipendio, naturalmente. Che non viene indicato, lasciando all'eufemistica dicitura "conserva il suo trattamento economico fondamentale" il compito di soddisfare la curiosità dei lettori.
La segretaria è stata un po' più precisa: "Guadagnavo 51mila euro lordi prima del trasferimento nello staff di Brunetta. Attulalmente percepisce 34mila euro lordi in più". Effettivamente non si può lamentare: sono circa 4mila euro netti al mese. Purtroppo non tutti i collaboratori sono così pronti nel recepire pienamente i consigli di trasparenza elargiti dal ministro. Dei dieci membri vicini al suo gabinetto sei si sono trincerati dietro alla frase "conserva il trattamento economico fondamentale". Alla faccia della trasparenza!
Ma Brunetta non è soddisfatto. Vuole anche illustrare il curriculum di ogni suo collaboratore come a dire che se l’ha scelto è perché il candidato in questione era il migliore nel suo settore: insomma non solo trasparenza ma anche meritocrazia. Ne è un esempio la dottoressa Guarna che ha diretto nel 1998 l'ufficio di coordinamento per le Politiche di sviluppo e coesione, l’ufficio preposto allo smistamento dei fondi di finanziamento europei. Dal 2002 al 2005 la Guarna ha assunto l'incarico di Autorità di Gestione del Programma Operativo 2000-2006 presso la Regione Calabria. La vicenda diventa surreale se si considera che proprio la Calabria si è resa responsabile di scandali e sperperi con i fondi europei. Meritocrazia first, direbbe Brunetta. Criteri a geometria variabile, direbbero altri.
La cura dimagrante del governo non riguarda solo i fannulloni. Bisogna snellire le strutture gonfiate, i rami secchi. In questo clima di austerità generale il governo trova il modo di creare la Banca del Meridione con sei milioni di euro tanto per iniziare. A quale settore sono saranno stati tolti quei soldi, alla scuola? Alla ricerca? Inoltre vi sembra questo il momento per mettere sul mercato, peraltro in crisi, un nuovo istituto di credito? In tempi di ristrutturazione profonda si tende a ottimizzare l’esistente non a creare nuove strutture. Questo suggerirebbe la logica dell’efficienza. Ma non quella di Brunetta.
domenica 9 novembre 2008
Le 10 migliori gaffes di Silvio Berlusconi

Pubblicato Venerdì 7 Novembre 2008 in Inghilterra Silvio Berlusconi è noto per le sue gaffe, i commenti sessisti, e le battute inappropriate. Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, è famoso per la sua sconsiderata giocosità. Quando l’inevitabile polemica esplode in Italia o all’estero, Berlusconi spesso accusa la “stampa di sinistra” di averlo citato fuori dal contesto o accusa i giornalisti di ribaltare le sue parole. Ecco alcune delle sue dichiarazioni peggiori: • Su Mussolini: “Mussolini non ha mai ucciso nessuno. Mussolini mandava la gente in vacanza in esilio.” • Sugli affari: “Un’altra ragione per investire in Italia è che abbiamo delle bellissime segretarie – ragazze splendide.” • A un membro tedesco del Parlamento Europeo: “In Italia c’è un produttore che sta girando un film sui campi di concentramento nazisti – La proporrò per il ruolo di Kapò (una guardia scelta tra i prigionieri).” • Sui votanti di sinistra: “Credo troppo nell’intelligenza del popolo italiano per pensare che ci siano così tanti coglioni in giro che votano contro il proprio interesse.” • Dopo gli attacchi dell’11 Settembre: “Dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà, un sistema che ha garantito benessere, rispetto dei diritti umani e – al contrario dei paesi islamici – rispetto dei diritti politici e religiosi.” • Sui progetti per basare l’agenzia per la sicurezza alimentare in Finlandia invece che a Parma: “Parma è sinonimo di buona cucina. I Finlandesi non sanno nemmeno cosa sia il prosciutto.” • Sulla sua carriera: “Non ho bisogno di essere eletto per ottenere il potere. Ho case in tutto il mondo, stupende barche, bellissimi aerei, una bellissima moglie e una meravigliosa famiglia. Sto facendo un sacrificio.” • Durante una foto di gruppo dei leader dell’UE nel 2002 ha fatto il gesto delle corna alle spalle di un ministro spagnolo. • Prima delle elezioni del 2006, che ha perso, ha detto che ogni italiano che non avesse votato per lui sarebbe stato un “coglione”. • Sul suo ministro delle pari opportunità ed ex modella Mara Carfagna: “Andrei dappertutto con te, anche su un’isola deserta. Se non fossi già sposato, ti sposerei subito.” [Articolo originale di Nick Squires]
giovedì 6 novembre 2008
Obama, una vittoria anche per gli animali

Certo, gli americani hanno votato uno o l’altro dei candidati per tanti motivi. A noi oggi, anche solo per pochi minuti, piace pensare che la cacciatrice Sarah Palin sia stata sconfitta proprio per le sue scelte anti-animali da Governatrice dell’Alaska. E non per pochi minuti, ma per sempre. Con il voto di ieri la California per referendum ha anche approvato l’abolizione di tre sistemi intensivi di allevamento come le gabbie per galline ovaiole e scrofe, i box per i vitelli, allineandosi alle analoghe scelte fatte dall’Unione Europea e da altri quattro Stati americani come Colorado, Oregon, Arizona e Florida. In Massachusetts invece con il 56% dei voti è stato approvato il quesito che chiedeva di abolire entro due anni le corse dei cani. L’audacia della speranza travalica i colori della pelle umana, le scelte religiose e gli orientamenti sessuali, siamo certi che Obama supererà, come facciamo noi ogni giorno, anche i confini di specie.
fonte www.infolav.org
Gelli,il maestro unico

GIUSTIZIA: LODO CARNEVALE, CSM LO BOCCIA MA DIVENTA LEGGE

E ora con Obama il mondo non sarà più lo stesso

Di Angelo Maria Perrino
E alla fine, alle 5 del mattino di mercoledì 5 novembre, il miracolo, l’evento impossibile, il sogno di Martin Luther King, si è avverato. L’afro-americano Barack Obama, il mulatto alto e serafico, unico senatore non bianco, è diventato il presidente degli Stati Uniti. L’America impaurita e ripiegata su se stessa ha scelto la discontinuità e il cambiamento. E ha affidato il suo destino alle mani politicamente inesperte di questo affabile ma assai determinato avvocato 47 enne che si muove come una rockstar, rompe gli schemi e rifiuta le ideologie, indossa i jeans e gioca a basket, è equilibrato, calmo e vicino alla gente, ha idee chiare e forti, un forte carisma comunicativo, un fascino contagioso. Vince, Obama, il politico della new economy, mostrando una marcia in più rispetto al vecchio, impulsivo ed emotivo, noioso e prevedibile continuatore di George W. Bush John McCain e alla sua impresentabile, pittoresca vice Sarah Palin.
Barak Obama con il suo riformismo, nel quale convivono tradizione e rinnovamento, sfonda al centro travolgendo le tradizionali categorie di destra e sinistra. Conquista la Casa Bianca e porta i democratici al successo pieno in entrambe le Camere al Congresso. Acquisisce così, per la prima volta dal 1994, il controllo sia del ramo legislativo che del ramo esecutivo, con la possibilità, dopo anni di immobilismo, di metter mano, con efficacia e rapidità, alle molte iniziative legislative annunciate.
Attento al mercato come mai a sinistra, ma convinto sostenitore delle tutele sociali, cosmopolita ma patriota, sensibile ai diritti umani e civili ma favorevole alla pena di morte, Obama è pronto a riportare l’America al ruolo di superpotenza, ma in una logica e con un metodo collaborativo, gradualistico e multipolare.
Avrà un’agenda ardua da gestire, in cui la priorità sarà la crisi economica e finanziaria, che è anche crisi di fiducia, calo dei consumi, rallentamento della produzione industriale, spettro della disoccupazione. Sono i terreni sui quali ha vinto la sfida con i conservatori, con la sua ricetta fatta di energie rinnovabili, più soldi e tutele ai poveri, più tasse ai ricchi. Un new deal basato sul principio roosveltiano che bisogna aver paura solo della paura. Un pensiero e un programma di nuovo conio che ora, finiti i tatticismi, gli slogan e i genericismi della campagna elettorale, metterà alla prova l’autenticità e la forza del suo messaggio e della sua reale capacità di governare e produrre il cambiamento annunciato e auspicato dal popolo americano.
Lo aiuterà quella audacia della speranza (che è il titolo del suo secondo libro, uno straordinario e imperdibile manifesto politico) il suo bagaglio multietnico, la sua sensibilità e responsabilità sociale, l’impegno nel volontariato, la sua freschezza, la sua capacità di fare politica nell’era della vita liquida, del nomadismo, e della globalizzazione, di Internet e di Facebook, di YouTube, Google e Wikipedia.
Ora che la sua avventura ha raggiunto il traguardo si può star certi: la politica americana non sarà più la stessa. Ma il mondo, tutto il mondo, non sarà più lo stesso.